L’istituto comprensivo “G. Leopardi”, il cui edificio principale si erge nella parte più antica della
città, opera, in quanto unico punto di riferimento dello Stato e della società civile, in un
territorio dimenticato dalle pubbliche istituzioni, in una condizione di relativa marginalità, che
tuttavia non ne impedisce il ruolo attivo in funzione dello sviluppo della comunità. Il territorio
di riferimento dell’istituzione scolastica si presenta povero di opportunità e di risorse e ricco
di difficoltà disfunzionali alla qualità della vita, nonché di vincoli ostativi dei processi di
inclusione sociale: fenomeni recessivi (sociali, culturali, economici, produttivi), marginalità
sociale, scarsa fiducia nelle istituzioni dello Stato da parte della popolazione residente .
I vincoli che la scuola incontra nello svolgimento del suo intento sono: 1) insufficienza di
agenzie educative di vario genere, di centri sociali, di luoghi di aggregazione a carattere
ricreativo, culturale, sportivo, sanitario ecc; 2) Limitata partecipazione delle famiglie alla vita
scolastica dei figli; 3) Difficoltà dei Servizi Sociali ad intervenire in maniera tempestiva ed
efficace, soprattutto nei casi di dispersione scolastica.
L’istituto, facilmente raggiungibile perché situato nei pressi dell’uscita autostradale, è
diventato comprensivo a partire dall’a.s. 2015/2016 con annessione del plesso di Via Murat.
L’istituto possiede laboratori, che nel loro insieme consistono in alcune decine di postazioni
informatiche, nonché un discreto numero di LIM, di PC e di Tablet utilizzati per il registro
elettronico, un laboratorio mobile , linea wi-fi, che consentono l’impiego di metodologie
informatiche applicate alla didattica. La scuola negli anni ha sempre utilizzato, e continuerà a
farlo, tutte le opportunità e tutte le risorse offerte dallo Stato e ha realizzato Progetti per
ottenere finanziamenti dalla Comunità Europea. Ha utilizzato anche Fondi del Decoro per
migliorare l’aspetto dell’edificio.
Circa i vincoli, si lamenta la penuria delle risorse economiche, che negli anni si sono
depauperate per l’insufficienza delle risorse trasferite dallo Stato e di quelle erogate dall’Ente
Locale. Tale circostanza non rende sempre semplice la gestione del funzionamento
quotidiano dell’istituzione scolastica e la piena realizzazione del Piano dell’Offerta Formativa.